La legge n. 580 del 29 dicembre 1993 ha assegnato alle Camere di Commercio italiane importanti compiti per la realizzazione di un mercato sempre più equilibrato e trasparente. Questo riconoscimento ha consentito alle Camere di Commercio di svolgere numerose funzioni allo scopo di favorire una concorrenza corretta tra le imprese e tutelare in maniera sempre più adeguata i consumatori nell’interesse generale dell’economia.
Tra queste funzioni, l’art. 2, comma 2, della legge n. 580 del 1993 e s.m. ha previsto, in particolare:
Grazie al loro ruolo di enti pubblici, indipendenti e imparziali, le Camere di Commercio da anni svolgono con competenza tali compiti, confermandosi veri e propri enti di regolazione del mercato.
Si è avvertita, pertanto, la necessità di predisporre strumenti uniformi per tutte le Camere di Commercio che potessero dare risposte concrete alle imprese ed ai consumatori di tutta Italia.
Il sistema camerale – per merito della positiva esperienza raggiunta sino ad oggi – ha inteso dunque compiere un ulteriore salto di qualità, ponendo in essere un Progetto, finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico con il Decreto della Direzione Generale di Armonizzazione del Mercato e Tutela del Consumatore del 2 marzo 2006 (art. 9), finalizzato alla predisposizione e alla successiva divulgazione a livello nazionale, di pareri sulla presenza delle clausole inique contenute nei modelli contrattuali standard in uso nei principali settori economici e schemi contrattuali privi di clausole vessatorie.
La elaborazione dei pareri sulla vessatorietà delle clausole nei contratti conclusi con i consumatori e la predisposizione dei contratti tipo, coordinata a livello nazionale dall’Unioncamere, è il frutto del lavoro di diverse Camere di Commercio ed il risultato di una concertazione sia a livello locale che nazionale con i principali rappresentanti delle categorie economiche interessate e delle associazioni dei consumatori.
In questo modo si è inteso, da un lato, rendere più omogenei i risultati delle attività che le Camere di Commercio hanno svolto e continuano a svolgere nell’ambito della regolazione del mercato e, dall’altro, in relazione alle loro caratteristiche di flessibilità e agilità, renderli capaci di recepire eventuali specificità che dovessero pervenire dai contesti territoriali.
Mediante il Progetto nazionale le Camere di Commercio italiane intendono dunque mettere a disposizione di tutti gli operatori economici (imprese, consumatori e loro Associazioni) il frutto della loro attività, nell’intento di assicurare, in collaborazione con i rappresentanti dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e del Ministero dello Sviluppo Economico, regole di trasparenza e di equità al mercato, per accrescere la competitività.
I settori di intervento prescelti nella predisposizione di contratti-tipo e di controllo delle clausole-inique, tocca ambiti contrattuali estremamente differenti nei quali si persegue altresì lo scopo di deflazionare e prevenire il contenzioso tra professionisti e consumatori, anche mediante l’inserimento di clausole di risoluzione alternativa delle controversie.
I contratti tipo sono strumenti a carattere preventivo che si predispongono per evitare l’insorgenza di problemi tra consumatori e imprese. La legge 580/1993 ha affidato alle Camere di commercio il compito di promuovere l’utilizzo di questa tipologia contrattuale tra imprese, loro associazioni e associazioni dei consumatori e degli utenti. Questo compito consente di assicurare regole di trasparenza e di equità nella fase di stesura, grazie alla collaborazione delle diverse componenti economiche e sociali che trovano nelle Camere una sede ideale per raggiungere un accordo.
Le clausole inique o vessatorie sono, invece, quelle clausole che determinano, a sfavore del consumatore, uno squilibrio rilevante nei diritti e negli obblighi derivanti da un contratto.
L’applicazione del contratto tipo argina gli inconvenienti che si possono presentare quando vengono stipulati i cosiddetti “contratti standard”, di solito predisposti dalle imprese. In alcuni casi, queste ultime pongono il consumatore in una posizione di svantaggio. In altri casi, invece, i testi contrattuali sono definiti con termini ambigui e poco chiari, rendendo scarsamente trasparenti diritti ed obblighi delle parti.
Nell'ambito delle "Iniziative uno Vantaggio dei Consumatori" (art. 9 del Decreto 2 marzo 2006 del Ministero dello Sviluppo Economico), e invece stata creata una banca dati del che raccoglie Contratti Tipo, Codici di Condotta e Autodisciplina e pareri sulla presenza di clausole inique nei modelli standard attualmente in uso nei principali settori economici
Da oggi gli operatori economici, le imprese, le associazioni di categoria, i consumatori e le loro associazioni, potranno accedere alla banca dati nazionale dei contratti tipo e delle clausole inique, di Unioncamere e delle Camere di Commercio, dove troveranno a disposizione una serie di contratti tipo, codici di condotta e autodisciplina e pareri sulla presenza di clausole inique nei modelli standard attualmente in uso nei principali settori economici.
Per ulteriori informazioni: http://www.contratti-tipo.camcom.it