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AGRICOLTURA - AL VIA IL PIANO PER IL SETTORE OLIVICOLO E PER SOSTEGNO AL BIOLOGICO

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La Conferenza Stato Regioni ha approvato lo scorso 24 marzo il primo piano olivicolo nazionale. Il Piano, previsto dall'articolo 4 del DL 51/2015 – si legge in un comunicato del Ministero delle Politiche Agricole - prevede misure operative che puntano all'incremento della produzione nazionale di olive e olio extravergine di oliva, alla promozione e valorizzazione dei prodotti e ad una più forte organizzazione della filiera nazionale.

Con l'approvazione del piano olivicolo nazionale, il Ministero inizia a definire una strategia produttiva il cui obiettivo, condiviso con tutta la filiera, è migliorare le produzioni sotto il profilo della qualità e della quantità.

L'investimento previsto dal piano è di 32 milioni di euro per aiutare la riorganizzazione del settore olivicolo e oleario italiano, ma tale investimento potrà essere ulteriormente supportato con le risorse regionali dello sviluppo rurale.

Il piano e l'accordo di filiera siglato poche settimane fa, sono concrete premesse per dare futuro al comparto, guardando anche alle opportunità e al lavoro da fare a livello internazionale.

Queste le azioni previste nel piano olivicolo :

- incremento della produzione nazionale di olive e di olio extravergine di oliva, senza accrescere la pressione sulle risorse naturali, in modo particolare sulla risorsa idrica, attraverso la razionalizzazione della coltivazione degli oliveti tradizionali, il rinnovamento degli impianti e l'introduzione di nuovi sistemi colturali in grado di conciliare la sostenibilità ambientale con quella economica;

- promozione dell'attività di ricerca per accrescere e migliorare l'efficienza dell'olivicoltura italiana;* iniziative di valorizzazione del Made in Italy e delle classi merceologiche di qualità superiore certificate dell'olio extravergine di oliva italiano, anche attraverso l'attivazione di interventi per la promozione del prodotto sul mercato interno e su quelli internazionali;

-  recupero varietale delle cultivar nazionali di olive da mensa in nuovi impianti olivicoli integralmente meccanizzabili;

- incentivare e sostenere l'aggregazione e l'organizzazione economica degli operatori della filiera olivicola, in conformità alla disciplina delle trattative contrattuali nel settore dell'olio di oliva prevista dal regolamento (UE) n. 1308 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013.

Il Ministero ha fornito alcuni dati sull’olio italiano, da cui emerge l'importanza del comparto ma anche le sue ulteriori potenzialità:

QUANTITÀ DI OLIO PRODOTTO IN ITALIA DA OLIVE ITALIANE

2014/2015 produzione: 302.000 t.

2013/2014 produzione italiana oli di oliva: 477.106 tonnellate

2012/2013: 505.915 t.

2011/2012: 541.760 t.

2010/2011: 550.000 t.

Media: circa 475.000 t.

AZIENDE OLIVICOLE ITALIANE: circa 900.000

VOLUME DI AFFARI: 3 miliardi di euro, pari al 3% del fatturato totale dell'industria agroalimentare

IN ITALIA SI CONTANO 42 DOP E 1 IGP

 

La Conferenza Stato-Regioni del  24 marzo ha inoltre dato il via libera al Piano Strategico nazionale del biologico.

Il Piano prevede una serie di obiettivi mirati per la crescita del settore, sia in termini di mercato che di superficie dedicata all'agricoltura biologica, da raggiungere entro il 2020 attraverso un set di azioni specifiche, e rappresenta uno strumento importante per un settore sempre più strategico per tutto il Paese come dimostrato dai consumi interni che nell'ultimo anno sono aumentati in modo esponenziale segnando + 20%.

Il Piano, partendo dalla fase di sviluppo dell'agricoltura biologica in Italia e in stretto raccordo con il tavolo di filiera del biologico, definisce le linee guida strategiche per favorire ed indirizzare uno sviluppo armonico del settore in Italia e si basa su quattro principi: coordinamento delle iniziative di sviluppo, tutela del consumatore, semplificazione e ricerca.

Il piano prevede dieci azioni. Di seguito gli obiettivi principali.

AZIONE 1 - BIOLOGICO NEI PIANI DI SVILUPPO RURALE - Uniformare le modalità di applicazione della misura di sostegno all'agricoltura bio prevista dai PSR tra le diverse Regioni italiane. Indirizzare a favore del settore anche altre azioni previste dai PSR. Particolare attenzione viene data alla formazione specifica per diffondere l'approccio agro-ecologico.

AZIONE 2 - POLITICHE DI FILIERA - Favorire l'aggregazione del mondo della produzione e le relazioni stabili con gli altri attori del comparto, trasformazione, distribuzione e commercio attraverso la realizzazione di specifiche forme associative.

AZIONE 3- BIOLOGICO MADE IN ITALY E COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE - Valutare l'opportunità dell'introduzione di un segno distintivo e promuovere il bio Made in Italy attraverso il piano di internazionalizzazione dell'agro-alimentare. Sviluppare campagne di informazione specifiche per l'agricoltura biologica, utilizzando anche il web.

AZIONE 4 - BIOLOGICO E GREEN PUBLIC PROCUREMENT - Stimolare l'utilizzo dei prodotti biologici nella ristorazione ospedaliera e nelle mense scolastiche, e l'applicazione del metodo biologico anche nella gestione del verde delle aree pubbliche.

AZIONE 5 - SEMPLIFICAZIONE DELLA NORMATIVA SUL BIOLOGICO - Favorire la semplificazione della normativa di settore, anche sulla base delle novità legislative Ue, attraverso il coinvolgimento delle Amministrazioni regionali.

AZIONE 6 - FORMAZIONE, INFORMAZIONE E TRASPARENZA - Istituzione di percorsi formativi sull'agricoltura biologica in ambito universitario e corsi di aggiornamento per i docenti anche nelle scuole superiori. Rafforzamento dei servizi del SINAB per migliorare la disponibilità di informazioni relative al settore.

AZIONE 7 - BIOLOGICO PAPER LESS - INFORMATIZZAZIONE - Sviluppare il SIB - Sistema di Informazione del Biologico, in linea con quanto previsto dal Piano Agricoltura 2.0, per favorire la connessione con le altre banche dati utili per il settore con l'obiettivo di semplificare le procedure a carico degli operatori.

AZIONE 8 - REVISIONE NORMATIVA SUI CONTROLLI (D.LGS 220/95) - Migliorare l'efficacia del sistema di controllo e certificazione in Italia a garanzia delle imprese biologiche e dei consumatori.

AZIONE 9 - CONTROLLO ALLE IMPORTAZIONI - Intensificare le attività di controllo e certificazione del prodotto biologico in entrata da paesi terzi anche con un maggiore coinvolgimento delle Dogane e con l'utilizzo di strumenti informatici evoluti per favorire un rapido scambio di informazioni.

AZIONE 10 - PIANO PER LA RICERCA E L'INNOVAZIONE IN AGRICOLTURA BIOLOGICA - Predisposizione di un piano nazionale per la ricerca e l'innovazione in agricoltura biologica. Costituzione di un comitato permanente di coordinamento per la ricerca in agricoltura biologica e biodinamica, con gli enti vigilati dal Mipaaf, ed il coinvolgimento delle Regioni e delle rappresentanze del settore.

 

IL BIOLOGICO IN ITALIA: I NUMERI DEL BIO - Oltre 1.3 milioni ettari di superficie, più di 55.000 operatori, con un fatturato di quasi 4 miliardi di Euro. Nell'ultimo anno i consumi interni di prodotti biologici hanno registrato un incremento del 20% .

LA RICERCA - Oltre agli incentivi che i PSR prevedono per la ricerca, la Legge 488/99 (finanziaria del 2000) ha istituito il Fondo per la ricerca nel settore dell'agricoltura biologica e di qualità, alimentato dalle entrate derivanti dal versamento di contributi, nella misura del 2% del fatturato dell'anno precedente, relativo alla vendita di prodotti fitosanitari, di fertilizzanti di sintesi e di presidi sanitari. La dotazione media annuale è di circa 3 milioni di euro e sono attualmente in corso 17 progetti nazionali e 7 internazionali.

I CONTROLLI - Per la tutela del consumatore e la garanzia della concorrenza leale, il sistema dei controlli sul biologico svolti dall'Ispettorato repressione frodi

ICQRF - prevede verifiche in tutte le fasi della filiera, dalla produzione alla commercializzazione con prelievo e analisi di campioni. Nel 2015 l'Ispettorato ha effettuato 2.074 controlli, con una verifica per quasi 2.700 prodotti e 1.700 operatori.

Data di aggiornamento: 30/03/2016 11:30